Ricerca Repas: Come cambiano le abitudini della pausa pranzo degli italiani prima e dopo l'emergenza Covid-19

Veloce, sociale ma con prudenza, legato all’ufficio ma attento alla qualità e geloso del proprio tempo. Sono queste le principali caratteristiche degli italiani di fronte alla pausa pranzo e all’uso dei buoni pasto, uno spazio necessario che influisce sulla qualità della vita e del lavoro. Il profilo emerge dalla survey che ha coinvolto oltre 4 mila persone, che permette di stilare le abitudini degli italiani al lavoro e il loro stile di vita, prima e dopo il CoronaVirus.

REPAS LUNCH COUPON

LAVORO: PAUSA PRANZO E BUONI PASTO AL TEMPO DEL CORONA VIRUS

Le esperienze e le opinioni degli italiani “prima e dopo” la nuova emergenza

16 Marzo 2020 - Veloce, sociale ma con prudenza, legato all’ufficio ma attento alla qualità e geloso del proprio tempo. Sono queste le principali caratteristiche degli italiani di fronte alla pausa pranzo e all’uso dei buoni pasto, uno spazio necessario che influisce sulla qualità della vita e del lavoro. Il profilo emerge dalla survey che ha coinvolto oltre 4 mila persone, che permette di stilare le abitudini degli italiani al lavoro e il loro stile di vita, prima e dopo il CoronaVirus. La ricerca è stata realizzata da Repas, società che da 33 anni opera nel settore dei buoni pasto.

Impressiona la velocità. Alla domanda “quanto tempo dedica alla pausa pranzo” gli intervistati si rivelano velocissimi: il 52,3% se la sbriga in mezzora, il 27,9% addirittura in 20 minuti. La pausa pranzo è gradita come stacco a metà giornata a cui dedicare un tempo rapido. Interrogati sui luoghi dove veniva consumata la pausa pranzo prima dell’emergenza CoronaVirus, gli italiani in maggioranza indicano l’ufficio, che così diventa luogo di lavoro e di socialità (49,7%). Alla domanda su dove consumano invece la pausa pranzo oggi, nel pieno dell’emergenza Corona Virus, l’ufficio cresce (51,3%) ma è la propria casa a triplicare il suo peso, passando dal 10% al 36%.

La socialità, cioè lo stare insieme ai colleghi, prima dell’emergenza era il valore più forte, con un 68%, mentre il passare la pausa da soli capitava al 23,6%. Ora però, sotto i colpi del CoronaVirus, lo stare da soli in pausa pranzo raddoppia (46,5%), segno della necessità di gestire il proprio tempo e l’ansia scatenata da questa nuova emergenza.

Infine, interrogati su come utilizzavano i buoni pasto prima dell’emergenza, gli intervistati confermano il loro ruolo di valore economico oltre che di ripristino alimentare delle forze e delle energie, con l’84,6% degli italiani che ora, in pieno CoronaVirus, lo spende almeno in parte nei supermercati.

“La pausa pranzo ha sempre rappresentato un’occasione fondamentale per socializzare e condividere con gli altri momenti di vita quotidiana. Durante questa emergenza, il legame tra il cibo e gli italiani rimane indissolubile sebbene cambi valenza, da valenza sociale a momento di unione familiare. Noi come Repas, consapevoli dell’importanza del nostro servizio, stiamo mantenendo alti i livelli di servizi e continuando a lavorare per potenziare la nostra rete “– aggiunge Marco Bugliani, Direttore Marketing & Comunicazione Repas Lunch Coupon.

La ricerca completa è disponibile al seguente link.

Repas Lunch Coupon, è un’azienda facente parte di Magister Group, Gruppo Italiano operante da più di 30 anni nel mondo delle risorse umane. Fanno parte del Gruppo, tra le altre, Labor-b (consulenza aziendale strategica di alto livello) e Ali S.p.A.(agenzia per il lavoro).

La passione di Repas per il mondo del buono pasto nasce con l’obiettivo di diventare l’alternativa tutta italiana al mondo della ristorazione e dei buoni pasto. Nel corso degli ultimi anni, l’attenzione al territorio e l’impegno nello sviluppo commerciale hanno reso Repas il primo player di mercato 100 % made in Italy che fornisce buoni pasto per il mercato privato e per la pubblica amministrazione in 9 regioni sul territorio nazionale.